Critica

Espressionismo e soggetti di denuncia di Bruno Fustini

Nel suo lungo e consistente lavoro pittorico, Bruno Fustini ha, per così dire, perlustrato con acume ed attenzione critica tutto il Novecento che conta, cosicché nella sua opera si è sviluppato un percorso che evoca citazioni, tra altri, di Picasso, Braque, Schiele, Matisse, con qualche intrusione nelle rovine in disfacimento di Soutine e perfino negli ingenui richiami infantili di Rousseau il Doganiere. Poi, più recentemente, appaiono decisi segni che incidono profili, quasi incastri di vetri antichi costretti entro segmenti di piombo, come in certe vetrate medioevali, o in lavori di scavo ligneo dell’arte africana, o in totem arcaici, larve remote di archetipiche memorie. E tuttavia, non c’è insistenza su questi ripetuti assaggi: piuttosto echi, tramandi, l’occhio che sorvola una molteplicità di tracce, di elaborazioni, di invenzioni, per fonderle e trasformarle in un prodotto ‘altro’, che ricostruisce e riconverte le forme in figure composite, estreme o intensamente tormentate dal segno e dal colore, estranee alla realtà nella loro pur evidente concretezza. Potrebbero, ad un generico approccio, apparire lavori che si muovono entro un pur vago e generico espressionismo; eppure la collocazione sembra quasi impropria, dal momento che la forza espressiva è data, in questo caso, più dal colore e dalla composizione che dal contesto. Non espressionismo di denuncia, non aggressività di allusioni, ma deformazione pensata e razionalmente soppesata della realtà, e tradotta poi con un colore intenso, questo sì frequentemente aggressivo, fauve talvolta nell’accensione intensa delle tinte, peraltro subito spente da acuminati contrasti cromatici. Una trasformazione che simbolicamente sembra alludere all’incertezza assillante e inquietante del tempo: le contraddizioni estreme di stagioni che sembrano muoversi sfrenatamente senza apparenti o sicuri significati, la molestia insofferente verso l’intelligenza, l’affronto alla creatività svenduta come illimitato dissipamento. La pittura di Fustini sembra essere una reazione lungamente pensata ad una difficile situazione esistenziale: una rivolta che nasce e si evolve non contro, ma dentro la forma, le cose, gli oggetti reali, mediante un colore che ne sottolinea i caratteri, più o meno intensi, più o meno evidenti, così come l’artista li coglie, sottolineandoli con l’enfasi di segni più rafforzati e talvolta duramente espressivi. Una pittura che, inserendosi nel filone delle molteplici ricerche del Novecento, ne esce con una soggettiva, personale identità: quella di un artista che lavora con il colore e il pennello pensando razionalmente a come guidarlo, a come collocarne i segni entro un percorso che, partendo da urgenze interiori, si manifesta poi nella sua cruda e solitaria verità.


Prof. GIAN LUIGI ZUCCHINI

Bruno Fustini, PITTORE – Creatività e Libertà

A Bologna, accanto ai graffiti neri e tristi che imbrattano i muri della città storica, ho avuto la fortuna di scoprire un’isola di colori e voglia di vivere fuori dall’omologazione, ho avuto la piacevole e inaspettata possibilità di imbattermi nel lavoro pittorico di Bruno Fustini, artista nato a Budrio nelle immediate vicinanze di Bologna, che partendo dalla sua attività di Artista Pubblicitario ha sfruttato le sue doti creative nel campo dell’arte figurativa. Le pitture di Bruno Fustini trasmettono l’idea fragrante di una Bologna viva, che crea, che immagina, colorata con le tonalità della vita che scorre, delle giornate assolate tra i vicoli del mercato, una Bologna che ricorda ancora di essere stata l’antica City medievale dei commerci che si stagliava sulla pianura verde, contro il cielo stellato, con le sue torri, i tetti, le cupole a creare uno skyline cubista e caotico, il tutto racchiuso dalla stretta cinta di mura, come una Manhattan dei primi secoli dell’anno Mille. Una Bologna che profuma di Città. Abbiamo anche la ritrattistica, a volte pensosa, a volte guizzante, sempre coloratissima, piccoli capolavori che non smettono mai di parlarci. Non sono le foto di un attimo. Sono le immagini di un’anima, di un pensiero. Bruno Fustini non dipinge un’immagine, dipinge uno stato d’animo, un pensiero, un’idea, un rapporto particolare tra lui, l’artista, e il soggetto, il ritratto. Nei suoi quadri ci sono sempre particolari inaspettati, un lampioncino, un paio di sneakers, una farfalla posata sul filo spinato che si mischiano sapientemente ai richiami delle grandi Scuole, dalla Secessione all’Espressionismo tedesco, dalle avanguardie, fino ai richiami di Guttuso. Ma Bruno Fustini non è un tecnico dell’arte, un copiatore di stili, Bruno Fustini è un Artista del suo tempo che ci racconta modi di vivere, idee politiche, ispirazioni, nel complesso un’idea di vita non omologata, non racchiusa nelle regole rigide della consuetudine, un’idea di vita che fa della creatività e della libertà i suoi capisaldi. La conoscenza delle tecniche pubblicitarie unite alla storia dell’Arte permettono a Fustini di creare pitture perfettamente bilanciate sia nei colori che nelle pennellate, per cui l’immagine complessiva è sempre un insieme di linee, pennellate e colori in equilibrio tra loro, che focalizzano l’occhio dell’osservatore esattamente dove vuole l’artista. Non ci sono sbavature o imprecisioni, l’immagine pittorica è un unicum, un condensato di sentimenti e idee attraverso il colore.


Stefano Boninsegna

I colori e le linee forti di Bruno Fustini

Bruno Fustini si occupa di arte fin dalla più giovane età, quando decide di frequentare con successo il corso di Grafica Pubblicitaria di Severo Pozzati (SEPO), fino al diploma nel 1968. In seguito viene subito chiamato da un’azienda bolognese di respiro internazionale in cui l’artista metterà a frutto la predisposizione per la grafica e la passione per la pubblicità, utilizzando le proprie doti nel campo del design. Parallelamente alla sua professione di creativo, Bruno Fustini sfrutta le sue capacità artistiche anche nel campo dell’arte figurativa. Nel corso degli anni i suoi lavori si distaccheranno dalla sola prospettiva grafica per indagare con sempre maggiore curiosità e sicurezza nel campo della pittura. Le linee forti dei suoi contorni e la scelta cromatica fatta di colori puri, accesi e squillanti, rimarranno una costante nella sua produzione artistica. Esse non rappresentano solo un richiamo al mondo pubblicitario di cui l’artista ha fatto parte per molti anni, ma anche un omaggio all’incredibile periodo storico di inizio Novecento nella Mitteleuropa, in cui la Secessione Viennese e l’Espressionismo Tedesco hanno rappresentato il punto di massimo vigore creativo. Oggi Bruno Fustini lavora e crea a Bologna (città che ricorre anche in numerose sue opere), ma anche nella Penisola Balcanica, in Bulgaria e in Grecia, i cui colori, la cui natura e bellezza ancora selvatiche, infondono sempre nuovo vigore ai lavori del pittore. Le opere di Bruno Fustini sono state esposte in Italia, principalmente a Bologna e si trovano in molte località, in Italia, in Europa e a Houston (Texas).


Davide Ciolakoff

Recensione dell’opera di Bruno Fustini a cura di Anna Rita Delucca

Bruno Fustini dopo una formazione prestigiosa in grafica pubblicitaria presso il maestro Sepo (Severo Pozzati, che assieme al fratello Mario e al nipote Concetto, costituisce un nucleo storico nell’arte del Novecento bolognese), svolge tuttora la stessa attività accanto a quella di pittore espressionista e tratta tematiche varie, che spaziano dalla ritrattistica, a scenari di attualità, dagli oggetti più comuni a soggetti pubblicitari sofisticati, fino alla pittura di paesaggio in cui spesso raffigura la città felsinea, descritta in chiave piuttosto favolistico/medievale, seppure intercalata indiscutibilmente nel suo contesto contemporaneo. Colori vivaci, linee e contorni ben definiti, volumi bidimensionali, stile limpido e vigoroso che in certi momenti richiama alla mente quello del grande pittore bolognese Aldo Borgonzoni, quando affrontava i temi sociali delle mondine e certi suoi tipici scenari espressionisti, solidi e compatti, dai forti cromatismi che hanno lasciato il segno nella storia del Novecento emiliano-romagnolo.


Anna Rita Delucca

Bruno Fustini – il suo universo creativo

La cura del dettaglio e la ricerca del colore caratterizzano i dipinti di Bruno Fustini i cui soggetti sono lo specchio della realtà vista attraverso la lente dell’artista. Esseri umani fantastici, elementi della natura, simboli di libertà e di sogno sono elementi costanti della sua pittura, che reinterpreta associandoli alle icone pubblicitarie, alternando e mescolando i colori, senza nessun timore di mostrare la sua ambigua passione per le immagini del marketing; una maestria nell’esecuzione in tutte le sue complesse composizioni. In lui vi è una “urgenza di comunicare”, ma soprattutto una debordante ispirazione artistica, sperimentata in ogni campo, dalla grafica alla pubblicità, fino a raggiungere il design. Il suo universo creativo, la sua poliedricità ed il concepire naturalmente e spontaneamente l’arte come unico mezzo per comunicare col mondo lo rendono un artista estremamente originale.


Veronica Nicoli

Bruno Fustini artista visivo

Una sorta di lente riformante per interpretare il mondo con la pittura, dalle stelle del cielo a quelle della terra, una varietà sorprendente di temi e provocazioni vibrate nel filtro della comunicazione di Bruno Fustini; egli perpetra, da Artista visivo quale è, un costante assedio, chiassoso che diverte, cromatico che attrae e, posto ogni limite alle spalle, spinge all’angolo il riguardante con la creatività che conquista poichè, scrutando il mondo di tutti rivela costantemente se stesso.


Prof. Luigi E.Mattei